LA SIRF E LA SFIDA DELLANATURE RESTORATION LAW.
24 Settembre 2025
Viviamo un’epoca di trasformazioni rapide, profonde, spesso drammatiche. Le foreste, gli ecosistemi naturali e i paesaggi che ci circondano sono attraversati da crisi molteplici e interconnesse: il cambiamento climatico, l’erosione della biodiversità, la deforestazione, il degrado del suolo, gli incendi sempre più intensi, le invasioni biologiche, ma anche una crescente distanza culturale tra le società umane e la natura della quale sono esse stesse una componente… Di fronte a questo scenario complesso, il restauro forestale assume un ruolo centrale e strategico. Non è più soltanto una pratica tecnica per ripristinare un habitat o migliorare la resilienza di un bosco: è un processo di rigenerazione ambientale, culturale e sociale. È un atto di responsabilità verso il passato – che ci ha consegnato paesaggi e saperi preziosi – e verso il futuro, che esige visioni nuove, capaci di ricucire il rapporto fra l’essere umano e i sistemi naturali. Il congresso 2025 della Società Italiana di Restauro Forestale nasce per affrontare, in modo interdisciplinare e partecipato, le grandi sfide e le opportunità che il nostro tempo ci pone. Al centro, alcune parole chiave, attorno a cui si articoleranno i contributi, le sessioni, i tavoli di lavoro e gli scambi informali: Restauro ambientale, inteso come insieme di pratiche scientifiche e operative per riportare funzionalità, diversità e resilienza agli ecosistemi forestali, siano essi naturali, semi-naturali o profondamente trasformati. Urgenze ecologiche e climatiche, che impongono interventi tempestivi ma consapevoli, capaci di coniugare efficacia a breve termine e sostenibilità nel lungo periodo.
Restauro del pensiero, ovvero la necessità di ripensare radicalmente il nostro modo di percepire e abitare la terra. Restaurare significa anche cambiare narrazione: dalle logiche di sfruttamento e controllo a quelle della cura, della coesistenza, dell’alleanza con la natura. Nel corso del congresso si parlerà di strategie adattative, di metodologie innovative, di politiche pubbliche, di esperienze locali e reti internazionali. Verranno condivisi studi scientifici, casi studio emblematici, buone pratiche e nuove sfide progettuali. Ma ci sarà anche spazio per la riflessione etica, per le dimensioni estetiche e simboliche della foresta, per l’ascolto delle comunità che vivono in e con la foresta. Il restauro forestale, oggi, non può più essere confinato a un ambito tecnico-specialistico: è una pratica integrata e integrativa, che coinvolge ecologi, forestali, biologi, geologi, geografi, agronomi, paesaggisti, storici, sociologi, amministratori pubblici, cittadini attivi. Richiede linguaggi comuni e al tempo stesso la valorizzazione della diversità dei punti di vista, delle discipline, dei territori. In questo spirito, il congresso vuole essere non solo una sede di aggiornamento e confronto scientifico, ma anche un’occasione per costruire alleanze nuove, orizzonti condivisi e visioni rigenerative.
Perché restaurare, oggi, significa non tornare a un passato perduto, ma progettare un futuro vivibile. Un futuro in cui le foreste tornino a essere soggetti vivi e vitali del nostro paesaggio, del nostro pensiero e della nostra azione collettiva.


