Il mondo si è posto obiettivi ambiziosi per proteggere la natura entro il 2030: proteggere il 30% delle terre e degli oceani, fermare la perdita di foreste e ripristinare centinaia di milioni di ettari di paesaggi degradati. Tuttavia, lo studio mostra che, se continueremo con le stesse abitudini e politiche di oggi, rischiamo di non raggiungere questi traguardi. Le attuali tendenze di gestione ambientale e sviluppo non bastano a invertire la perdita di biodiversità né il degrado dei territori.
Non tutto è però negativo: esempi del passato dimostrano che cambiamenti rapidi e positivi sono possibili. Quando governi, comunità e imprese si coordinano, quando le politiche sono supportate da evidenze scientifiche e da valori condivisi, il recupero della natura può accelerare in modo sorprendente. Lo studio invita quindi a guardare oltre il “business as usual” e a promuovere trasformazioni profonde nei sistemi economici, sociali e tecnologici.
In sostanza, il messaggio principale è chiaro: proteggere la natura non è più solo una questione di buone intenzioni o di piccoli interventi. Serve agire subito, in modo deciso e coordinato, investendo in strategie innovative che possano davvero invertire la rotta e garantire un futuro sostenibile per le foreste, gli oceani e la biodiversità del pianeta.